Cosa vi succederebbe se non riusciste a dormire? Se come Ralph Roberts, il protagonista di questo libro, vi svegliaste ogni mattina qualche minuto prima? Ieri alle 04:00, oggi alle 03:30, domani alle 03:00.
Il povero Ralph comincia ad avere le allucinazioni. Il mondo si colora e compaiono misteriosi omini calvi in giro per le strade di Derry, la città dove King aveva ambientato It, che qui ritorna portando con sé Mike Hanlon, uno dei mitici Losers di quel capolavoro.
Questo libro ha diviso i fan di King. C’è chi lo ha amato, cogliendo l’importante collegamento tra questa storia e quella raccontata nelle pagine della serie della “Torre nera” e chi lo ha odiato, ritenendolo ingiustificatamente prolisso.
Io, che sono alla seconda rilettura delle opere di King (in rigoroso ordine cronologico per meglio apprezzare i collegamenti tra un libro e l’altro), ricordo di averlo gradito la prima volta, mentre ho un po’ faticato a digerirlo la seconda, soprattutto nella parte centrale.
Intendiamoci, le opere di King sono sempre meravigliose però qui lo zio si dilunga nell’analizzare temi come la vecchiaia e l’aborto, perdendosi un po’ nei meandri di riflessioni eccessivamente dense che ne rallentano la lettura, così come aveva fatto ne “I Tommyknockers”, dove il tema era quello dell’alcolismo.
Resta la capacità di King di costruire un mondo parallelo dove le forze del Caso e dell’Intento si intrecciano nel disegnare gli eventi. Predeterminazione o libero arbitrio? Abbiamo una data di scadenza appesa alla testa come il filo di un palloncino che sale verso l’alto a indicare ancora quanto tempo ci resta da vivere o possiamo cambiare la nostra sorte e quella delle persone che amiamo?
Un’importante riflessione sul destino che non consiglierei subito a chi, per la prima volta dovesse decidere di avvicinarsi alla sua immensa produzione, ma che non può assolutamente mancare nella libreria di chi tutto vuol capire della cosmogonia creata da King.